mercoledì 28 febbraio 2007

Il Tar dà ragione all’opposizione

Dal Giornale di Vicenza

Mercoledì 28 Febbraio 2007

Recoaro/2. La minoranza rivendicava un rappresentante come stabilito da regolamento
Il Tar dà ragione all’opposizione
Arnaldi potrà far parte del Consiglio della Comunità montana


(e. mar.) Una battaglia l’hanno vinta, ma giurano «che è solo l’inizio». Il Tar ha dato ragione in via definitiva alle minoranze del Consiglio comunale che chiedevano l’ingresso di Arnaldo Arnaldi nel consiglio d’amministrazione della Comunità montana.
La nomina era stata negata qualche mese fa dal sindaco che dopo le elezioni per aggiudicare i consiglieri, aveva imposto a parità di voti, un “suo” uomo, non tenendo conto dell’anzianità del concorrente.
Questa la versione dell’opposizione che per mesi si è battuta per far fare marcia indietro a Franco Viero. La questione poi si era di fatto risolta sul piano politico e amministrativo, soprattutto dopo la sospensiva del Tar, tanto che un posto nel consiglio della Comunità montana, Arnaldi l’aveva trovato. Ma il Tribunale amministrativo dava corso comunque alle istanze dell’opposizione e qualche giorno fa è arrivata la sentenza finale. Ricorso accettato, Arnaldi entrerà nella Comunità montana.
«Situazione assurda - commentano Ezzelini Storti, Vesco e Caffini - anche perchè tutta questa lunga vicenda si poteva evitare e invece ancora una volta abbiamo dovuto fare i conti con la cocciutaggine del sindaco».
Il dato certo è che la vertenza politico-amministrativa è costata al Comune e quindi alla comunità, 1.850 euro. «Una spesa che si poteva evitare, bastava discutere e applicare le regole. Arnaldi - continuano i tre consiglieri - aveva diritto fin dall’inizio ad entrare in consiglio per motivi di anzianità e la decisione del Tar non ha fatto altro che confermarlo».
E non fa a tempo a chiudersi una partita che se ne apre un’altra, quella del referendum. O meglio del regolamento che dovrebbe dire come organizzare un referendum consultivo a Recoaro.
Una specie di bandiera per il capogruppo della Lega Nord, Franco Vesco, che da tempo chiede che anche il Comune di Recoaro adotti di un regolamento.
La “campagna d’inverno” delle minoranze era iniziata l’anno scorso. Discussioni, mediazioni, baruffe per trovare un testo che accontentasse tutti. Chi governa e chi fa opposizione, con altre richieste di intervento indirizzate al prefetto.
L’ennesima battaglia istituzionale in cui il sindaco, con una lettera del 18 luglio, rispondeva alla Lega: «Disponibile ad adottare un regolamento attuativo per poter indire un referendum».
La telenovela è finita poi in Consiglio, con la maggioranza che prepara un testo bipartisan e che alla fine non approva. «Si è autobocciata», sentenzia il leghista Vesco. «Tra i problemi sostenuti dal sindaco c’era anche quello del costo. Diecimila euro per indire un referendum per lui erano troppi».
Si è parlato anche di questo ieri in prefettura e sempre Piero Mattei è sembrato disposto ad appoggiare la causa dei tre consiglieri giunti in visita.
«Chiederà a Viero di mettere in bilancio i soldi per poter indire un referendum». In attesa che però esista un regolamento per poterlo fare.

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